Donne Impresa

15 Giugno 2015

Progetto Sana Alimentazione Donne Impresa Arezzo 2015



La scuola si ferma, ma il progetto salute a km zero non va in vacanza



Bilancio più che positivo dell’iniziativa Coldiretti Arezzo per la sana e corretta alimentazione che ha coinvolto circa 600 bambini e le loro famiglie per un totale che supera le 2.000 persone. Rossi: pronti a ripartire il prossimo anno scolastico con questo volano di crescita dell’educazione alimentare dei giovani. Marcelli: in crescita un rapporto stabile di collaborazione tra mondo dell’agricoltura, scuola e istituzioni.

“Le cifre parlano chiaro: abbiamo messo in moto una gioiosa macchina di diffusione della sana e corretta alimentazione  che ha coinvolto sul territorio oltre 600 bambini, le loro famiglie, quindi circa 2.000 persone, con tre amministrazioni comunali,  (Bibbiena-Soci, Castiglion Fiorentino e Montevarchi), e numerosi complessi scolastici nella provincia di Arezzo, il tutto insieme a Donne impresa. L’iniziativa è stata realizzata anche grazie alla collaborazione degli operatori delle fattorie didattiche, della Lilt di Arezzo e della Uisp”. Sono parole del direttore di Coldiretti Arezzo, Mario Rossi, che “con grande soddisfazione”, trae, appena concluso l’anno scolastico, un bilancio più che positivo del progetto “Corretta e sana alimentazione” messo in atto da Coldiretti Arezzo. Nel corso dell’anno, spiega ancora Rossi “sono stati realizzati orti nei giardini delle scuole, laboratori teorico-pratici di cucina con prodotti di Campagna Amica finalizzati a divulgare la corretta e sana alimentazione fin dai più piccoli, abbiamo chiamato i genitori a scuola per un giorno,  ma non solo: abbiamo effettuato lezioni a scuola e visite nelle fattorie didattiche, insegnando ai piccoli allievi a coltivare le piante, accudire gli animali e verificare ‘sul campo’ quanto appreso in classe”.

Tulio Marcelli spiega: “Un  progetto che vuole anche instaurare un rapporto stabile e puntuale di collaborazione tra il mondo dell’agricoltura, la scuola e le istituzioni, per arricchire il patrimonio culturale delle nuove generazioni, sensibilizzando i giovani ai valori della sana e corretta alimentazione, della comprensione dei legami tra alimentazione e prodotti del territorio e più in generale della conoscenza e della tutela dell’ambiente che consentano ai giovani l’acquisizione di una cultura della sostenibilità; il contatto con le aziende agricole, poi, con chi opera nel territorio, con chi produce e con coloro che sono i detentori della nostra tradizione e cultura è un mezzo straordinario per far conoscere ai ragazzi il loro territorio, la nostra cultura alimentare e riportare nelle famiglie questa conoscenza, promuovendo nel contempo  il territorio e le nostre aziende agricole”.

SHARE ON :