Donne Impresa

1 Giugno 2012

Coldiretti Imperia: sul banco degli imputati i falsi Made in Italy

Convegno Coldiretti Donne Impresa e Coldiretti Imperia nella sede dell’ex tribunale di Imperia


Si è svolto ieri mattina il convegno "La Filiera Agricola Italiana a tutela del Made in Italy" promosso da Coldiretti Donne Impresa, Coldiretti Liguria e Coldiretti Imperia presso l’ex-tribunale d’Imperia, in una sala gremita da esperti del settore, autorità e cittadini si è voluto fare il punto sulla contraffazione dei prodotti agroalimentari, con un particolare occhio di riguardo all’olio d’oliva.

Nell’aula dell’ex tribunale conservata fedelmente e riadattata a sala convegni dopo il saluto di Danila Abbo Responsabile Donne Impresa Liguria, Germano Gadina Presidente Coldiretti Liguria, Giacomo Raineri Assessore Provianciale e Franco Amadeo Presidente Camera di Commercio d’Imperia è iniziato ufficialmente il processo ai falsi Made in Italy, sul banco degli imputati davanti alla platea ad ascoltare i capi d’accusa vi erano Romulo "Olio Extra Vergine d’Oliva", due campionari di pesto il famoso Spicy Thai Pesto e il traditional basil Pesto prodotto in Pennsylvania, per non parlare poi dei famosissimi ed imitatissimi Macaroni prodotti in Romania oppure Vermicelli prodotti in Grecia.

La pubblica accusa lanciata da Adriana Bucco Responsabile Nazionale Donne Impresa Coldiretti è stata chiara e precisa dipingendo un quadro allarmante sull’italian sounding e sull’agropirateria con una stima di danni subiti dal comparto agroalimentare di 4 miliardi di euro all’anno per il fronte interno e ben 60 miliardi di euro nei confronti dell’estero.

Grande interesse ha destato l’intervento del Capitano Marco Uguzzoni, Comandante del Nucleo Antifrodi Carabinieri di Parma ha illustrato l’azione del nucleo antifrodi a tutela del comparto agroalimentare, ribadendo ed illustrando il fenomeno dell’italian sounding, illustrando come solo nel biennio 2010/2011 sono stati sequestrati 19 mila tonnellate di prodotti contraffatti con le casistiche più disparate dalla falsa "evocazione" in etichetta e sui documenti di vendita di marchi Dop a quella che preoccupa il nostro territorio come la commercializzazione di falso "olio extra vergine d’oliva" in realtà deodorato o lampante, il Comandante Uguzzoni ha citato il primo caso di olio "deodorato" l’anno scorso con un sequestro di 9.000 litri di olio proveniente da Spagna e Grecia destinato alla miscelazione per l’uso in aziende del settore della ristorazione; sequestro imposto dal superamento dell’indice di deodorazione.

E’ intervenuto Ermanno Coppola dell’Area Sicurezza Alimentare e Produttiva di Coldiretti e ha evidenziato i danni dell’agropirateria sia economico che d’immagine, ma soprattutto Coppola ha evidenziato quanto Coldiretti sta facendo a tutela della qualità dei prodotti, favorendo tutte le iniziative a garanzia del consumatore e rispettando l’ambiente e l’esempio tangibile è la Filiera Agricola tutta Italiana, dove l’origine del prodotto è solo italiana e c’è la firma dell’agricoltore.

Giorgio Lazzaretti Direttore del Consorzio di Tutela dell’Olio Dop Riviera Ligure ha illustrato quanto stia facendo il Consorzio per la tutela della Dop, vigilanza che oltre ad approfondire controlli nelle aziende agricole o di trasformazione, si sta concentrando anche sulla grande distribuzione.

Il verdetto finale nell’aula del tribunale l’ha sancito Antonio Fasolo Presidente Coldiretti Imperia, scontata la condanna all’unanimità dei presenti, forte degli esempi di vero Made in Italy in mostra a fianco degli imputati vero pesto, vero olio d’oliva extra vergine, Fasolo ha illustrato l’importanza del connubio fra il progetto per una filiera agricola italiana e la lotta contro le agropiraterie, il consumatore deve avere delle certezze, è una tutela sua, ma anche delle nostre aziende e conseguentemente del nostro territorio, soprattutto la tutela del vero Made in Italy per il food deve diventare trainante per i consumatori anche per il non food come ad esempio nel settore dei fiori.

Il Presidente Fasolo ha illustrato i primi risultati della campagna di mobilitazione che aveva lanciato Coldiretti contro l’utilizzo di risorse pubbliche erogate dalla Simest per finanziare imprese che producevano all’estero prodotti agroalimentari che con il loro nome ricordavano le produzioni locali italiane (ltalian sounding) ovvero sono oltre 40 i Comuni della provincia di Imperia che hanno approvato la delibera della Coldiretti contro l’italian sounding, primo firmatario tra le istituzioni la Camera di Commercio di Imperia ed il Consorzio di Tutela dell’Olio Dop Riviera Ligure, nel contesto l’Assessore Raineri ha dichiarato l’imminente approvazione anche da parte della Provincia di Imperia.

Fasolo nella sua relazione ha illustrato anche un esempio di Imperia Sounding una confezione di "olive taggiasche" chiamata "olive nere denocciolate leccino tipo taggiasche" prodotte in Italia e commercializzate soprattutto all’estero. Concludendo il suo intervento il Presidente Fasolo ha illustrato il disegno di legge n°3211 del Senato della Repubblica su iniziativa bipartisan di 65 senatori che introdurrà nuove norme sulla qualità e la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergine e che vedrà impegnata la Coldiretti in una nuova battaglia a favore della trasparenza a tutela dell’imprese agricole e non solo, ma anche e soprattutto dei consumatori.

 

 

 

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