Donne Impresa

11 Ottobre 2016

coldiretti donne impresa vicenza

Loretta Doro riconfermata a capo del Comitato per l’imprenditoria femminile della Cciaa
La presidente Loretta Doro: “creiamo una rete collaborativa tra associazioni femminili e di categoria”



Vicenza, 11 ottobre 2016


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In deroga al regolamento, Loretta Doro, prima donna di Coldiretti Vicenza a rivestire il ruolo di presidente del Comitato per l’imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Vicenza, è stata confermata per un altro mandato. Questa riconferma, in deroga al regolamento, è stata dettata dal momento particolare che stanno attraversando le Camere di Commercio; riassetti strutturali e tagli economici hanno indotto a riproporre il comitato, ma senza un budget specifico. “Non avendo a disposizione, una autonomia economica sarà una sfida alla quale gioverà l’esperienza e i contatti acquisti nel precedente mandato – commenta Loretta Doro – sarà messo alla prova la capacità di proporre progetti coinvolgendo le Associazioni di categoria e gli Stakeholder locali con creatività e managerialità. Formazione, informazione e presenza nel territorio sono stati e continueranno ad essere gli obiettivi che credo fermamente vadano perseguiti, ma non possiamo nascondere che il mondo professionale e femminile, così come la società vivono un’evoluzione rapidissima, che impongono anche a noi donne di essere sempre più in rete e parte attiva di proposte”. La donna come risorsa, quindi, non come problema da dover gestire nelle aziende, come è stato per troppi anni. Ed accanto a questo nuovo e doveroso approccio, l’esigenza di essere sempre più in rete tra associazioni femminili ed associazioni di categoria, in quanto i due ambiti non possono più essere considerati diversi, ma costantemente comunicanti. “Noi donne siamo pronte, ma dobbiamo aprirci alle istituzioni ancor più di quanto abbiamo fatto fino ad oggi – conclude la presidente Doro – ed acquisire una più efficace capacità comunicativa e relazionale sarà determinante per poter contribuire allo sviluppo dell’economia locale facendo sentire l’anima ed il pensiero femminili, non perché è previsto da un regolamento, ma come elemento arricchente per le imprese e la società civile”.

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